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martedì 29 maggio 2012

Faringite

Sabato 19 maggio stavo così così.
Domenica 20 maggio stavo così così, ma leggermente peggio di sabato.
Lunedì 21 sono stata sommersa dal diluvio universale e stavo sempre peggio. Lunedì notte mi è salita la febbre sino a non so quanto.
Martedì 22 stavo da cani, ma mi sono sforzata comunque di trascinarmi in ufficio e in tribunale perché non potevo farne assolutamente a meno... La sera avevo quasi 40 di febbre...
Mercoledì 23 sono andata dalla mia dottoressa che (fortunatamente è nel palazzo di fronte al mio e che) mi ha fatto un ca****tone stellare e si è pure inviperita per il fatto che il giorno prima non ero corsa di filato da lei a farmi vedere... Piccolo particolare (che non ho avuto la forza di rammentarle perché stavo davvero troppo male): lo studio medico il martedì è chiuso...
Morale: da mercoledì 23 - il mattino stesso - sto facendo iniezioni di antibiotico.
Diagnosi: faringite acuta.
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Comunque, a parte il 23, sono riuscita a fare lo stesso quello che dovevo fare...
La cosa più comica è stata la gestione domestica: Marito si è dato molto da fare e PP veniva a trovarmi a intervalli regolari nel lettone per accarezzarmi la faccia e darmi dei baci a suo avviso taumaturgici!
Sto meglio ma non credo di essere mai stata così male da molto tempo a questa parte e di non aver mai avuto così tanta febbre....
Insomma, sono tornata!
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mercoledì 16 maggio 2012

L'invidia

L'invidia è uno dei sette peccati capitali. E io ho una paura tremenda, proprio per quella, di finire ai piani inferiori... come si suol dire!
Ma non è che io sia proprio invidiosa.
Che poi, in definitiva ed al di là dei soliti problemi che si hanno tutti e che in questo periodo riguardano soprattutto il lato finanziario tant'è che pare che i soldi non bastino mai e ci vorrebbe la macchinetta sotto il letto per farli, che mi manca?
La realtà è ben peggiore o migliore a seconda dei punti di vista. Io non sono invidiosa. Cioè io non voglio quello che gli altri hanno. E' peggio: io mi chiedo semplicemente "come sia possibile che" o "come fanno". E al "che" seguono interrogativi che definire "dilemmi esistenziali", bhe, sarebbe un eufemismo.
Mi spiego meglio.
Di solito va così: io sono in giro, ovviamente per lavoro; inutile deliziarvi sul fatto che sono sempre di corsa e mi muovo in bici o sul fatto che svolazzano con me una serie di cartelline e cartellette che, vabbò, anche a voler ottimizzare, sono un bel po' di carta: ormai avrete capito che non sono inquadrabile nel tipo standard del professionista che in realtà sono e che non mi muovo in tacco 12 o tailleur... cioè non è che sono poi così conciata... solo magari meno curata... di solito incontro un numero imprecisato di colleghe che mi deliziano, mentre siamo in coda in cancelleria, dagli ufficiali giudiziari, all'ordine e via dicendo, non solo con la loro visione e, manco a dirlo, hanno il trench intonato agli occhiali, la scarpa intonata al foulard, la camicia intonata perfettamente alla fodera della borsa e via discorrendo ma che mi raccontano anche di essere state di là, di qua, in palestra, dal parrucchiere, di aver litigato con la tata, di aver fatto una vacanza al mare, ecc. ecc...
E allora la domanda sorge spontanea.
Una non può non chiedersi "Ma come cazzo acciderbolina fa Tizia, che è sempre in giro a fare un cazzo apparentemente sfaccendata o quanto meno apparentemente incurante del trascorrere del tempo, ad avere 26 Louis Vuitton diverse e sempre all'ultima moda?  Ma come porca puttana miseria fa Caia ad essere sempre così abbronzata? Ma come fa ad andare al mare tutti i fine settimana intendendosi per tale quel lasso temporale che va dal venerdì mattino al lunedì pomeriggio? Ma quando trova il tempo di lavorare? Ma come fa a seguire tutti i clienti che ha?"
Io le risposte a quelle domande me le do. Ma non sono soddisfacenti. O meglio, mi si ritorcono contro perché, in fin della fiera, penso sempre che sia colpa mia e che in definitiva non sia abbastanza capace.
Poi ci penso meglio e considero altri fattori che, prima, non avevo considerato e penso alla fortuna, alla nomea e a tante altre cose che, bhe, fanno la differenza.
Tutto questo per dire che oggi, mentre andavo in bici in ufficio, pensavo al fatto che non sono invidiosa. Io vorrei solo sapere come fanno. Non voglio le stesse cose, voglio sapere come veicolare bene le energie in quelle che voglio io, punto e stop!
E che in fondo non avrei nemmeno nulla di cui essere invidiosa e che da quando ho avuto PP moltissime cose che prima notavo ora non le noto più. O forse le considero in modo diverso... Bho!
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Primo post sconclusionato dell'infante blog!

venerdì 11 maggio 2012

Proprietà

Ore 6 e 45, interno giorno (sic! Alla facciaccia di chi voleva dormire ancora... io!)
PP si è svegliato. E' parcheggiato - as usually - nel lettone ove approda nottetempo pervenendo dal suo lettino... Come dire, si parte bene e poi va tutto a puttane... ehm scatafascio! Sento l'impellente necessità di Sos Tata...
Ma tant'è!
Mi godo questo momento: come ben sapete durante la settimana non sto moltissimo con lui e il mattino e la sera sono i nostri spazi di genitorialità, come li chiamo io.
Marito è avvoltolato in un pigiama e, dentro ad esso, si è poi ulteriormente avvoltolato nel lenzuolo unitamente al quale si è poi avvoltolato nella trapunta. E' un tipo freddoloso.
Io e PP siamo "pigiamati" leggeri, in attesa di dare sfogo ai nostri istinti estivi.
PP è in vena di coccole... Mi accarezza il viso, cerca le mie mani, si fa abbracciare, mi salta a cavalcioni sulla pancia, prende un libro e vuole che glielo legga... E via di 'sto passo. Alle sette meno un quarto del mattino!
Bello, direte voi.. Io leggermente meno!
Ad un certo punto, la svolta.
PP, rivolto a me: "Quetta è mia mamma!"
Io: "Oh! Stellina pelosa amorevole! Ma sì, certo: io sono la tua mamma!"
PP: "E io tuo bambino!"
Io, in completo visibillio: "Certo cucciolotto tesorinoso di mamma! Tu sei il mio bambino!"
PP, si solleva leggermente sugli addominali (fortissimi, peraltro!... vista la panciotta ciccia! ;-P) e lancia un'occhiata di sbieco a Marito il quale, che ve lo dico a fà, ci volta le spalle. Poi dice: "E quello..."
Io: "Sì....?"
PP: "Quello è mio papà!"
Io: "Certo che lo è!... E tu sei il suo bambino!"
PP, si mette seduto di scatto: "IOOO?!?"
Io: "Embé, certo... Chi senno?!?"
PP: "Un atto!" (="Un altro!")
...
Inutile che lo dica: Marito si è pure offeso!
Uff! Prima sembrava morto e poi... Ma non poteva continuare a dormire così si usciva di casa in serenità?!?

giovedì 10 maggio 2012

Vegetarianesimo

Ieri ho letto un post che mi ha fatto sorridere. Parlava dei vegetariani e delle domande più o meno stupide che si fanno quando uno di loro fa - come si suol dire - outing.
E allora, via a questa chicca familiare. Della mia complessa famiglia parlerò prima o poi nei post.... Anche se oggi non mi va molto perché ho appena discusso con mia mamma... Ma ne parlerò!
Ad ogni modo, avete mai letto "La mia famiglia e altri animali" di Durrel? No? Bhe, fatelo: è un libro davvero bello. All'inizio l'autore esordisce dicendo che il libro voleva parlare di altro ma che i suoi famigliari si sono intrufolati nel testo e che non se ne sono più voluti andare.
Ecco... Questo rende bene l'idea del famigliare "invadente". E non intendo necessariamente fisicamente ma anche nei giudizi. In genere non richiesti.
Il pistolotto mi porta a presentarvi un membro della mia famiglia: la mitica ZiaR.
ZiaR è la prozia di mio papà. Ho ottantun anni. Non sempre ci sta con la testa. Ma è vispa e presente a sufficienza per farti vivere dei momenti di pura comicità.
Ebbene, ZiaR vive con una figlia nubile che chiameremo CuginaElle. La quale, ufficialmente, si occupa di accudirla ma che a casa con ZiaR non c'è mai e, se per caso indaghi sull'ubicazione di CuginaElle, bhe... Scopri cose curiose. Del tipo: è fuori a correre; è a studiare fisarmonica; è in biblioteca; è al corso di ricamo a tamburello e via dicendo. Insomma, di fare la pensionata, a CuginaElle, non garba più di tanto.
Ogni tanto la summa dei cervelli di ZiaR e CuginaElle partoriscono idee grandiose.
Abitiamo nella stessa città, ma non ci si vede spessissimo. E di solito nelle solite occasioni. ZiaR e CuginaElle tuttavia amano uscire dagli schemi. Amano sorprenderti e spiazzarti alla grande.
Non molto tempo fa mi telefonano.
CuginaElle: "Ciao Marix! Uff! E' tanto che proviamo a chiamare ma non rispondete mai! Ci siete o no?"
Io: "Ciao CuginaElle! Mha... Di solito siamo sempre a casa: a parte lavorare non si fa niente noi... Quando hai provato scusa?"
CuginaElle: "Mha, prima... Verso le dieci, stamattina... E poi oggi pomeriggio fra le quattro e le cinque!"
Io: "Bhe, sì, in effetti in quegli orari non rispondiamo mai. Sai com'è... Siamo al lavoro! Ma hai il cellulare..."
CuginaElle: "Ah già! Al lavoro! Pensavo che fossi a casa... Col bambino..."
Io: "Ma sai com'è, io non avevo il congedo per maternità... E poi comunque PP ha due anni suonati..."
CuginaElle: "Tho! Come vola il tempo! Già due anni... Mi sembra ieri che è nato!"
Io: "Non dirlo a me che manco lo vedo, fra un po'... Comunque! Come va? Tutto bene? ZiaR sta bene?"
CuginaElle: "Oh, sì-sì cara! Tutto bene!"
Io: "Bene, mi fa piacere..."
CuginaElle: "..."
Io: "..."
CuginaElle: "...Ti starai chiedendo perché ho chiamato..."
Io (riflettendo sul fatto che non è Natale, Pasqua, Capodanno, il compleanno di PP, il mio o quello di mio marito...): "Ma non più di tanto... Comunque, che è successo?..."
CuginaElle: "Niente, niente. Stai tranquilla! Ti passo la ZiaR!"
ZiaR arriva al telefono e inizia la tiritera del come va, come non va, ho mal di qua, ho mal di là, quant'è brutta la vecchiaia e via di 'sto passo.
Improvvisamente, ZiaR esordisce con la notizia bomba: "Senti, l'altro giorno abbiamo visto PP... Che tesoro! Che simpatico! E poi, come chiacchera!!!"
Io: "Bhe, sì! E' proprio carino!"
ZiaR: "Io e CuginaElle abbiamo pensato che dobbiamo vederci più spesso!"
Io: "Volentieri..."
ZiaR: "Bene! Dai venite a cena da noi sabato sera!"
Io: "Oddio! Sabato sera..."
ZiaR: "Sì! Hai impegni?"
Io: "No, non mi risulta... Ma sai, non vorremmo disturbare! PP è piccolo e non è che stia molto fermo..."
ZiaR:" Ma no, quale disturbo. E poi che vuoi che sia... spazio ce n'è, qui! E CuginaElle non ha niente da fare, cosa vuoi che sia cucinare un pò! Ci facciamo una bella cenetta tutti insieme!"
Io: "Va bene, allora... Noi portiamo il dolce e del vino."
ZiaR: "Sì, quel vino lì che avete voi è proprio buono! Portalo, portalo!... Ah, e poi ti volevo dire... C'è qualcosa che non vi piace?"
Io: "Per me non ci sono problemi... A parte che odio i funghi e le olive... Ma Marito, lo sai è vegetariano..."
ZiaR: "Uhm... Sì, sì. Ora ricordo... Vegetariano... (N.d.r: adeguata suspence...) E cosa mangia?!?"
Io: "Verdura. Nè carne. Nè pesce."
ZiaR: "Solo verdura?!?"
Io: "Ma no! Mangia la pasta, i ravioli con il ripieno che non sia di carne, le uova, il formaggio... Insomma, ce n'è di roba. Ma non ti preoccupare. Una bella pasta al sugo e un'insalata vanno benissimo! Non state lì a tribolare..."
ZiaR "No-no! Non sia mai! Vi facciamo una bella cenetta..."
Io "Ok grazie!"
ZiaR: "Uhmmm... Nè carne, nè pesce... solo verdura... Mumble-mumble...."
Io: "..."
ZiaR "Ho trovato!"
Io: "Sì?..."
ZiaR "Gli faccio la sogliola!"
...
Ecco... Traete voi le debite conclusioni!

mercoledì 9 maggio 2012

Prospettive

Non mi ricordo esattamente chi me lo abbia detto... sta di fatto che me lo ricordo e stop. Nella vita è tutta una questione di prospettive.
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Che simpaticone o che simpaticona, costui o costei. Che perla di saggezza sopraffina...
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Ore 8 e 20 del mattino - garage.
PP è in braccio alla sottoscritta, non foss'altro per evitare che finisca investito da tutti i veicoli degli altri condomini che escono per andare al lavoro più o meno a quell'ora; marito sta allocando la borsa per la trasferta odierna dalla nonna lontana nel veicolo che condurrà lì tanto lui che l'amato pargolo.
PP osserva rapito la moto di marito, parcheggiata sul fondo del garage.
PP: Quella moto è mia!
Io: No, è di papa!
PP: NO! E' mia!
Io (omettendo di osservare la regola base di qualsivoglia interrogatorio, nonché caposaldo professionale di inestimabile valore: MAI fare una domanda se non si conosce già la risposta!) : E che te ne faresti?
PP: Io guido!!!
Io: Ah sì?!?
PP: Tì-tì!....Pvima mi metto il cacco, pevò! (Sì, sì. Prima mi metto il casco, però!)
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Credo che la mia faccia somigliasse a quella di Claudio Bisio nello spot delle pagine gialle quando ho detto: "Prudente, però!".
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Bene. Sono messa proprio bene!

venerdì 4 maggio 2012

At home, interno giorno (ore 7:40).
I protagonisti del seguente episodio sono:
Io (che in quel momento stavo preparando la borsa di PP che oggi andava in trasferta dalla nonna lontana); Marito (che in quel momento, che ve lo dico a fà, era "in the bathroom") e PP (che in quel momento stava girovagando fra cucina e salotto con lo sgabello e "Gilberto", il camion dei pompieri canterino che allieta da ben un anno e mezzo la nostra esistenza)
In casa nostra, a parte gli acari ed altri animali ignoti, non credo vi fosse nessun'altro... Al momento.
PP, in silenzio si allontana con il suo seguito diretto in salotto...
Io continuo i miei compiti mattutini.
Il silenzio regna sovrano.
Ad un certo punto...
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STRADABANGTUMPTUMPTUMPTUMPTUUUUUUUUUUUMPSBANGSCRASCCCCCCC
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Silenzio. Nè invocazioni di aiuto, nè pianti, nè un mamma biascicato... Il nulla...
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Io: pp?
PP:....
Io:..... Pp?
PP:...
Io:PPPPPPPPPPP?
PP: Neeeeennti... Sta lì in chicina!
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Per la cronaca, aveva messo lo sgabello sul divano e vi aveva collocato sopra, capovolto, il camion. Il tutto è franato miseramente sul pavimento dell'unico locale buono della dimora... L'unico aperto al pubblico, insomma!!!