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venerdì 12 giugno 2020

Il venerdì del libro #4 - "L'attesa" di Gaëlle Josse

L'attesa - Corriere Store

Questo è un libro che Marix ha fatto una fatica pazzesca a leggere. L'ha preso in biblioteca perché le pareva interessante e poi si è trovata invischiata in una storia che avrebbe sicuramente evitato.
Il libro è bello, non fraintendetemi.
E' la tematica il problema. E non un problema generico, ma individuale di Marix.
Nello specifico, da quando è diventata genitore non è più in grado di sostenere il peso anche psicologico di film, storie, romanzi, ecc. ecc. dove sia implicata la perdita di un figlio ed il dolore di uno o più genitori.
Non ce la fa. Fisicamente sta male.
Qua è stata un pochino meno male ma non vi dice il perché se no spoilererebbe....
E' un libro intenso, centrato sul senso di colpa di una mamma che, nel rifarsi una nuova vita, non ha saputo o pensa di non essere stata in grado di accudire al meglio il primo figlio, avuto da un precedente matrimonio. Tanto che questo figlio, considerato un "ospite" dal nuovo marito, improvvisamente se ne va. Si allontana volontariamente senza dare notizie di sè.
Questa madre scriverà molte lettere nell'attesa che il figlio torni per stare legata a lui. E lui tornerà. Anche se lei non potrà accoglierlo.
La tematica è forte, struggente, appassionante. 
Bellissima l'idea di intervallare le lettere scritte dalla madre al figlio con capitoli sui pensieri di lei.
Forte, la tematica. Altrettanto forte il coinvolgimento del lettore in un percorso genitoriale autocritico mai banale o scontato.
Tematica che Marix sente vicinissima per motivi professionali e che, anche per questa ragione, la fa stare peggio.
Sono scorsi fiumi di lacrime e lavati svariati fazzoletti (animo green).
Consigliatissimo sebbene non sia un romanzo d'evasione.

Marix

5 commenti:

  1. Capisco perfettamente. Ci sono libri (e film) che evito accuratamente, salvo poi cadere in quelle parti che conosco benissimo e che penso di riuscire a sopportare, per poi fallire miseramente. Ad esempio, ogni volta che leggo ai ragazzi a scuola il passo della madre si Cecilia, piango come una fontana

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    1. Anche quello: letto ai tempi di scuola mi fece un certo effetto. Ora è letteralmente inavvicinabile. Oppure, oltre a Manzoni, anche la morte di Ombretta in Piccolo Mondo Antico. Anche quel passaggio: impensabile rileggerlo.
      Questo libro è davvero struggente. Moltissimi gli spunti di riflessione sui pensieri dei ragazzi o i loro vissuti circa il loro inserimento in nuove "famiglie".
      Spero si comprenda che il feedback è comunque positivo ...

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    2. Certo! È infatti ho preso l'appunto!

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