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lunedì 30 aprile 2012

Bilanci

Di solito evito di fare il punto della situazione... Per un sacco di motivi che via via racconterò in questo blog... E soprattutto perché, quando ti metti a farli, i bilanci ti portano anche un po' di sfiga o, come mi piace dire solitamente, menano gramo...
Ma tant'è. Di fatto, ogni tanto anche i bilanci vanno fatti.
Sorvolo sulla questione che, di solito, si fanno la notte di capodanno, accompagnati dai buoni propositi per il primo.
Sorvolo sul fatto che, sempre di solito, si fatto quando uno compie gli anni o gli capita qualcos'altro di importanto.
Sorvolo anche sul fatto che, sempre secondo usi e costumi comuni, si fanno in un momento importante della tua vita...
Sorvolo anche sul fatto che la situazione è triste per tutti, per chi più e per chi meno, e che questo genera abitualmente brutti pensieri... Che non aiutano nessuna forma di ripresa...
Io ho deciso di farne uno oggi.
Ed è scatenato da un motivo del tutto banale.
Per ovvi motivi - soprattutto determinati dalle giustificazioni contabili che un libero professionista deve avere delle spese cosiddette scaricabili o, quanto meno, auspicabilmente scaricabili - ho sempre caricato il cellulare via bancomat. Lo faccio da tanto di quel tempo che non mi ricordo nemmeno... Forse da 10 anni!
Adesso - come se non bastassero le questioni che solitamente ho ed i sensi di colpa per essere una madre assente e degenere - sono alle prese con un nuovo problema: non riesco più a caricare il telefono con il bancomat...
I casi sono due. O sullo sportello della mia banca è stata abolita a mia insaputa la relativa funzione. O sono io a essere deficiente e a non essere più in grado di utilizzare serenamente uno sportello bancomat...
Più genericamente non sarò mai più in grado di avere  una contabilità precisa e, cosa ancor più grave, non sarò mai più in grado di comunicare con tutto il mondo...

Forse sono un pelo melodrammatica!
Comunque, chiamerei anche il mio amico Pollyanno dall'ufficio per sfogarmi un pochino, sfruttando risorse non mie (leggasi risorse del Boss e quindi la di lui linea telefonica)... Ma non posso: oggi lo staff è al gran completo. Il Boss è nel suo ufficio, il brother del boss nel suo, di ufficio, la segretaria nonché girlfriend del brother del boss con quest'ultimo a far finta di fare corrispondenza. 
E io qui, nel mio bugigattolo. A far finta di fare una conclusionale che adesso farò veramente. 
...Perché scade dopodomani. 
Tanto per cambiare!



venerdì 27 aprile 2012

Zac!

E: Eri morta?
Io: No. Ma sa com'è... Non si trova mai il tempo... E poi da quando volete l'appuntamento...Mi devo preparare in anticipo! ...Anche psicologicamente!
E: Sì, sì! Sei te che ti fai mille problemi! Tu mi chiami e mi dici: 'Enzo, arrivo!' e io ti dico 'Ok!'... Comunque... Come li facciamo?
Io: ... Mha... Non saprei... Sfiliamo? 
E: Hmmm...
Io: No? Magari sulla falsa riga dell'altra volta: corto dietro, lungo ai lati.
E: Hmmm.
Io: .... No....?
E: ...
Io: ...
E: ... Dai tagliamo! Corti! Un bel taglio corto!
Io: ...Hmmm... Oddio corto...
E: Sì, sì! Corto! 
Io: ... Hmmm... Ma io preferirei tipo l'altra volta.... Così (n.d.r. segue mimica di sciuffettamento vario)... E magari un pochino più sfilati qui...
E: Sì, potremmo anche farli così... Ma dobbiamo riempire ai lati. 
Io: ... ok
E: E poi dobbiamo riempire sopra. Se no, perdono tono. E non c'è volume.
Io: ...
E: Io farei così: sfumato ai lati, più corto dietro, belli scalati verso l'alto. Così riempiamo, diamo volume, senso di movimento. 
Io: ...
E: Ah, e la frangia! Corta?
Io: ... Bè, corta... Oddio... non è un po' troppo? Io direi scalata, come l'altra volta...
E: Sì, sì! Ok. Ho capito tutto.
Io: Sicuro?
E: Sicuro! Li facciamo così (n.d.r. segue mimica della pettinatura)... Come l'altra volta! U-GUA-LE!
...
40 minuti dopo la conversazione sopra riportata fedelmente sono uscita dal parrucchiere di fiducia - colui al quale mi sono affidata ormai da molti anni e che mi ha pettinato anche il giorno del mio matrimonio - con i capelli praticamente corti.
....
Ciò che mi sgomenta di più è che:
1) io, è purtroppo vero, non sono una che va spesso dal parrucchiere;
2) ormai mi arrivavano quasi alle spalle e facevo comodamente la coda... senza che sciuffettasse troppo in giro;
3) prima avevo un caschetto di quelli che vanno ultimamente: corto dietro, lungo davanti, sfilato, con frangia lunga scalata...
...ma soprattutto...
4) cosa vuol dire esattamente, per un parrucchiere, "Come l'altra volta"?!?
...ed ancor più soprattutto...
5) com'è possibile che io vada da ben 12 anni dallo stesso parrucchiere e ho sempre un taglio e un pettinatura che non sono MAI uguali?!? Pur dicendo sempre che li vorrei come l'altra volta?!?
...
Nel complesso, però non sono male. Anche PP e il suo papà hanno apprezzato...
PP ha messo in chiaro subito una cosa: "Io no, però!" ;-P


lunedì 23 aprile 2012

Ma lo sa?!?

Ecco, nel mio lavoro e nella vita quotidiana, c'è una frase o meglio un'intercalare che mi manda in bestia: "Ma lo sa?!?".
Nel quotidiano perché mi dà un'idea di pettegolezzo di bassa categoria. Dello sputtanare sparlare per il gusto di sputtanare sparlare, insomma. E del buttare lì un'informazione che viene detta solo per gettare fango su di una persona.
Nel mio lavoro perché tanto uguale. Perché viene detta una cosa che a livello giuridico non avrebbe e, di fatto, non avrà alcun peso. Perché viene data un'informazione giusto per portare qualcuno, peraltro pagato per farlo e peraltro "tecnico" del settore, dalla tua parte senza capire che non si parla di fronti o che altro e che le norme, seppur interpretabili finché si vuole, alla fine ci sono. Punto e stop.
Il pistolotto di cui sopra mi serve per raccontarvi uno spaccato di vita quotidiana (di cui vi ho già dato una chicca, eheheh) che, purtroppo, si ripete con una certa frequenza...
Abbiamo, tutti, clienti più o meno assillanti. Tutti abbiamo questioni che ci piacciono di più o di meno. Per chi, come me, che si occupa anche di diritto penale, credo che il top della gamma "rottura di co**ioni" sia rappresentato dalle liti fra vicini di casa. Che siano villette a schiera, case di cortile o appartamenti.
Quando si parla di queste situazioni, mi trovo davanti ad una serie di déjà vu. E inevitabilmente quando il cliente di turno mi racconta la sua vicenda - che, manco a dirlo, per lui è assolutamente nuova, del tutto incredibile e fonte di un danno morale irrisarcibile in termini economici "ma-ci-possiamo-comunque-mettere-d'accordo-per-una-cifra-simbolica-tipo-trentasei-fantastilioni-di-euri" - sento una stretta allo stomaco. Perché mi vedo già lì, dopo mille tentativi di trovare un accordo, davanti al Giudice di Pace di turno con il povero VPO di turno, a fare le solite domande, tipo: "E cosa le ha detto il signor Tizio quando vi siete incrociati nel corsello dei box?"-"Mi ha detto delle parole che, guardi... francamente brutte! Parolacce!"-"Gentilmente, signor Caio, può ripeterle, queste parole?"-"Ma avvocato, sono parolacce! Si possono dire qui?!? Non è che poi mi querelate pureamme?!?" -"Intervento del Giudice: Può dirle, stia tranquillo. Ci dica quello che le hanno detto. Non succede niente!"-"Eh, mi ha detto: bastard*, figlio di p***ana, ti spacco la faccia, stai attento, corn**o, caz***e... Ma vaffan***o. Cose così! Amme!"...
E così via discorrendo.
Assisto quindi questa signora, che per pura simpatia chiameremo signora Teresa, per una di queste allegre vicende.
Viene in studio settimana scorsa, giovedì. Concludiamo l'appuntamento - manco a dirlo pieno zeppo di "Ma lo sa?!?" - con l'accordo che nei giorni successivi si procederà facendo una diffida ai suoi vicini affinché tengano un comportamento più civile, esternando l'intenzione di sporgere querela per i fatti già accaduti.
Al momento di stringerci la mano, arriva la fatidica domanda: "E allora, quando farà partire la lettera, avvocato?"
Parte un dialogo surreale e spiego paziente: "Come le ho già detto signora Teresa, nei prossimi giorni. Non certo domani: sono fuori per delle udienze e ho già altri impegni. La prossima settimana sicuramente. In ogni caso la segretaria la contatterà telefonicamente dandole conferma della spedizione della raccomandata e per fissare un altro appuntamento per preparare la querela. Va bene?"
T:"Sississì! Va bene!"
Io:"..."
T:"Allora, arrivederci!"
Io:"..."
T:-"..."
Io:"Arrivederci (sottinteso, ma della parcella non parliamo?!?)"
Tutto ciò, come vi dicevo, giovedì sera, fra le 17:00 e le 18:30.
....
Ecco quello che è successo stamattina.
Arrivo in studio verso le 10, dopo aver sbolognato PP da mia madre ed aver perso più di un'ora in caserma per accettare una remissione di querela per un mio cliente. Vengo accolta da Angelina, la segretaria del mio boss (a cui dedicherò un post! eheheh), che - nonostante colpo di frusta dovuto a tamponamento settimana scorsa - non rinuncia al tacco dodici ed in barba alla temperatura invernale ci infila dentro i piedi NUDI. Mentre mi tolgo la borsa a tracolla, srotolo i sessanta giri di sciarpa primaverile in cui ho cercato riparo e cerco di darmi una rassettata ai capelli che mi sparano da tutte le parti (per fortuna domani vado dall'Enzo!) dopo la pedalata che mi ha condotta nell'ameno luogo in cui lavoro, mi annuncia gaia ed allegra che ha chiamato la signora Teresa. Borbotto: "Uh signur! Cos'è successo?". Mi viene risposto: "Non lo so, comunque richiama!". Meglio così, mi dico.
Non riesco nemmeno ad appoggiare il c**o sulla sedia che squilla l'interfono. Angelina mi dice che c'è la Teresa sulla linea uno. Prendo la comunicazione: "Buongiorno signora Teresa."
T: "Buongiorno avvocato!"
Io: "Ho saputo che mi ha cercato... è successo qualcosa?"
T: "In che senso?"
Io: "... Mi pare di ricordare che giovedì scorso ci eravamo salutate con l'accordo che l'avrei chiamata io non appena i signori *** avessero ricevuto la comunicazione dallo studio. Immagino quindi che ci siano stati altri scontri verbali..."
T.: "Sì, in effetti, sì.... Ieri sera dopo che sono tornata da mia cognata, sa sono stata a cena da lei, poverina... La moglie di mio fratello, quello morto... Bhe, insomma, quando sono tornata ho incontrato il genero del signor *** e mi ha detto che lui la macchina la mette dove ca**o gli pare... E, si figuri, che ho trovato un graffio nuovo sulla mia. Che prima non c'era assolutamente! E pure bello grosso. Sulla portiera!"
Io: "..."
T: "Ah ma gliel'ho detto, sa?!? Non possono mica fare i padroni qui, chiaro?!? Lei deve fare qualcosa!"
Io: "Non si preoccupi, signora Teresa. Come le ho detto questa settimana scriv....."
T: "Ah, ma non basta mica, sa?!? Si figuri a quelli lì cosa gli fa una lettera dell'avvocato!!! Lei non ha idea di che gente sia!"
Io: "E allora signora Teresa, come ci siamo dette nel corso dell'appuntamento, possiamo fare subito la querela.... Giovedì scorso lei mi ha detto che preferiva prima far partire una comunicazione informale. Se ora ha cambiato idea non ci sono problemi: fissiamo subito un appuntamento e depositiamo entro fine settimana la querela in procura..."
T:" Se lo meriterebbero! Se lo meriterebbero proprio! Ma no, io non sono mica come loro. Vediamo se con la lettera la smettono..."
Io: "Come le ho già detto signora, dubito che con una lettera la smettano. E comunque la querela può sempre essere ritirata,  non si preoccupi. Per cui se preferisce procedere così, mettendo anche i fatti nuovi che sono successi..."
T: "Ah sì! Quando facciamo quella cosa lì, la denuncia insomma, dobbiamo proprio scriverlo quello che è successo ieri sera..."
Io: "Certo, verranno inseriti anche i fatti nuovi. Mi raccomando: segni bene le parole, la data e l'ora."
T (manco a dirlo!): "Sì, sì. Mi sono segnata tutto sull'agenda. E poi sa cosa mi ha detto?"
Io (tono da agnello sacrificale sull'altare della professionalità): "No, signora Teresa. Cosa le ha detto?"
T: "Guardi avvocato, una cosa tremenda! Non so lei... Lei è una donna... Insomma. Comprenderà che non sono cose belle!"
Io: "Non lo sono mai, signora Teresa."
T: "Infatti! Mi ha detto che il regolamento del condominio me lo posso mettere... sì, insomma, lì... in quel posto! Dove si fanno i bisogni!"
Io: "Capisco. Immagino lei abbia segnato le parole precise da riportare in querela..."
T: "Oh non c'è bisogno! Me le ricordo perfettamente! Le ho stampate in testa!... E poi... Ma lo sa cosa mi ha fatto quel cafone?!?"
Io (solito tono da agnello blablabla): "Non ne ho idea signora Teresa. Cosa le ha fatto?"
T: "Una cosa terribile.... mi ha fatto... Guardi, una cosa tremenda! Tremenda!"
Io: "..."
T: "Mi ha fatto l'INDICE!"
...
Ora... So che non dovrei dirlo, ma... Mi sono trattenuta a stento!
 









venerdì 20 aprile 2012

Vocabolario

Dal vocabolario di PP:
DUNO=nudo
SBAGHELLO=sgabello
BAMGA=gamba
PACRIZZI=capricci
CHILTELLO=coltello
CHICCAO=cucchiaio
BALILLO=bavaglino
PECHETTA=coperta
COFA=foca
GABRETTE=braghette
CAPE'=caffè
CIOLATO=cioccolato
TEDIA=sedia
COTTO=elicottero
AEO=aereo
PETELLO/PETELLI=pastello/pastelli oppure patello/patelli
PONNO=forno
SCOTTI=nascosti
PIZAMA=pigiama
TAGGIO/TAGGIARE=assaggio/assaggiare
PISSA=pizza
PATTA=pasta
TUGO=sugo
MELLO=merlo
GALILLA=gallina
...
Attualmente la chicca, visto il periodo post-pasquale, è COLOMBOLA... Che poi sarebbe la colomba!
Mi devo preoccupare? Prima o poi le dirà nel modo giusto?


giovedì 19 aprile 2012

The boss

C'è un libro che mi è piaciuto moltissimo: si intitola "Studio illegale", scritto dal mitico Duschesne. Anche se il blog è chiuso da tempo, è proprio bello... Il gioco di parole è evidente... E a me è piaciuto tantissimo perché parla proprio della mia categoria professionale: gli avvocati. Di cui io faccio allegramente parte.
...
Allegramente... Oddio... Bhe, generalmente sì ed affronto con entusiasmo i miei impegni, solo che devo gestire una vita professionale abbastanza complicata con un collega titolare dello studio dove lavoro e... insomma, questo sarà oggetto di un altro post!
Dicevo che è un libro davvero carino e che vale la pena leggerlo. In particolare c'è un passaggio che riassume in ogni parte la mia vita professionale e fa - più o meno - così, non ricordo le parole precise:
Boss: Hai fatto trenta, e allora fai quaranta!
D: ... Ma non era trentuno?!?
Boss: E allora io parlo a ca**o!
...
Ecco...
Non credo che occorra aggiungere altro!

mercoledì 18 aprile 2012

A volte

A volte scopri che una persona che credevi antipatica non lo è affatto.
A volte scopri che una persona che ti sembrava che se la tirasse non se la tira affatto. E ti accoglie con una spontaneità che forse, bhè... Tu non avresti nei suoi confronti.
A volte scopri che una persona che ha delle idee abbastanza innovative e che non si spaventa di investirci sopra va ammirata... E non solo invidiata. Perché è facile dire ma non è altrettanto semplice rimboccarsi le maniche e fare.
A volte scopri che una persona che vive certe situazioni... Bhè, non sempre ne è responsabile. E che magari le ha vissute del tutto legittimamente e senza far del male a nessuno. O quanto meno senza farlo intenzionalmente.
A volte scopri che una persona che credevi non ti piacesse ti piace. E anche tanto. E vorresti averla come amica e vorresti poterle raccontare un pezzettino di te... Anche solo piccolo piccolo per farle vedere come sei davvero...
A volte scopri che basta poco per mettersi in gioco e per aprire un pochino la tua mente chiusa e ottusa e per sbarazzarsi di certi pregiudizi e per vedere le cose esattamente come sono. Per scoprire, insomma, tutto quello che ho scoperto io di una persona che mi piace tanto e che spero - le premesse sono buone - io possa frequentare per lungo e lungo tempo!
E allora... Auguri a questa persona! A cui ieri ho dato questi fiori per ringraziarla di avermi insegnato una grande cosa: cogliere le opportunità e farle crescere... Come i fiori!

Sabato...

Ed ecco qui! Donne (ma anche uomini) di poca fede! Credevate che non si era fatto nulla e che si era battuta la fiacca nel we... Nonono: passati due giorni stupendi!


Sabato, come preannunciato, io e PP abbiamo fatto la torta di colomba. Poi ci siamo lanciati e abbiamo fatto anche il cous cous vegetariano!
Le vedete quelle belle manine cicce che arpionano il vassoio del seggiolone?!? Sì?!?... Ebbene, hanno lavorato alacremente nel mettere le verdure in pentola, nel mescolare, nel farcire, nell'assaggiare... E mi fa morire dal ridere quando è a tavola, in ginocchio su di una sedia, e mi dice: "Io taggio" che equivale a "Io assaggio"! E si prende su una cucchiaiata di qualcosa e se la gusta per vedere se gli piace. Allora mi dice: "Quetto piace" oppure "Quetto no piace".
...
Intanto, ieri l'ho salutato alle 8 e mezza e l'ho rivisto addormentato verso mezzanotte...
Oggi l'ho salutato alla stessa ora e sono passata a vederlo mentre faceva il pisolino dopo pranzo verso le due...
...
SOOOOOOOOOOOB!

venerdì 13 aprile 2012

Domani

Domani è sabato... Che per me significa, finalmente e dopo una settimana (corta, per fortuna) la possibilità di starmene in santa pace con PP e la famigggghhia!
Yahoo! Prima di diventare mamma lavoravo sempre nel fine settimana... Adesso, come chi mi conosce bene ama definirmi, sono diventata un tipo da "Yes! Wee-Kend!"! Son fusa, sì lo so è un gioco di parole di m***a... Ma vabbè, dai! Facciamo i felici... E io sono felice di questo!
Abbiamo un sacco di progetti, io e PP, fra cui fare la torta di colomba... Già già, proprio lei: La Colomba, quella che si magna a Pasqua!
Curiosi, eeeeehhhhh (ma se non ti legge nessuno, Marix! Che fai? Ti fai i discorsi come quelli che parlano da soli?) ?!?
Se venite a trovarmi lunedì vedrete cosa avremo combinato io e PP... Perché il di lui papà si è già dissociato e ha detto che lui ha da fare! Se ne mangia anche solo un pezzettino... Bhe, dovrà fare i conti con noi, prima!
Baci a chi passa di qua e buon week end!

mercoledì 11 aprile 2012

Pause

Questa è stata la mia pausa pranzo... Condita da un tramezzino all'estremo avanzo del vitel-tonné che avevo fatto per Pasquetta.... Il tutto fra le 13 e le 14:21... Non male, eh? Considerando che ho anche mangiucchiato e guardato i TG!!!


La pausa pomeridiana è costituita dal fatto che sono passata di qui!
...
Vista l'ora direi che non sono messa bene! O.o

martedì 10 aprile 2012

PASQUA

Auguri in ritardo o, come dice Elasti, "auguri passati"... Che bella questa espressione: la usa sempre mio suocero che è pugliese! Lì, quando si fanno gli auguri in ritardo, si dice così!
E' stato bello stare a casa tre giorni. Senza infamia e senza lode, ci siamo trascinati tra pavimenti da pulire, mobili da spolverare, macchinine da recuperare, lavatrici da fare e stirare, fragole da cercare e torte salate da preparare, avanzi da congelare, uova da rompere... però. C'è sempre un però, vero?!? Ed in fondo è normale che ci sia e credo che tutte le mamme sentano nel fondo del loro cuore 'sto però...
Ecco il mio però: vorrei più pazienza con la mia PP, vorrei evitare certe uscite e vorrei non essere insofferente a certe cose. Vorrei più calma e non vorrei pensare, quando sono con lui, al fatto che troppo presto sarà il momento di salutarci perché è già lunedì. Perché è di nuovo lunedì.
So di non essere peggio né meglio di altre mamme. So che è così quando non si può stare senza uno stipendio. Che ci sono momenti che non è facile. Ma so anche che potrebbero essere resi più facili. Che ci deve essere un modo. Che anzi c'è. E sono sicura che lo troverò... Insomma, farò il possibile per trovarlo!
E stasera, quando me lo andrò a recuperare dopo una giornata intera che non ci vediamo (12 ore non stop, per la precisione!!!), so che sarà bellissimo stringerci di nuovo in un grande abbraccio. E sarà bellissimo sentire i suoi racconti sulla lunga giornata dai nonni...
E poi torneremo a casa e ci mangeremo un pezzettino di cioccolata a testa... Che mica si era preparati a 'sta pioggia di uova! E mica è brutta 'sta pioggia di uova!!!
Yahooo!

venerdì 6 aprile 2012

Riposo

E' l'antivigilia di Pasqua e mentre la gente normale, o quanto meno la stragrande maggioranza di essa, si organizza le vacanze di Pasqua, decidendo di andare di là piuttosto che di quà, la sottoscritta ha scoperto che necessita di riposo. E francamente, nello scrivere questo post, medita biechi propositi di vendetta - non si sa bene contro chi - mentre si dedica al suo sport preferito: il mugugnamento!
E sono solo le quattro del pomeriggio di venerdì santo...
PARTE I^
Stamattina, sull'onda dell'entusiasmo da spannolinamento e sull'onda del fatto che la sottoscritta seppur orgogliosa lettrice e felice condividente del cacca pride indetto dalla mitica Seavessi, si è un po' rotta i maroni, ops gli zebedei... ehm, si è un po' stufata di cambiare pannolini puzzoni e strabordanti di merda cacchina santa, PP - all'annuncio che doveva scaricarsi fatto urbi et orbi (cioè a me e a suo padre) - si è beccato un pistolotto sul fatto che era ora. Era ora passare all'uso del vasino o addirittura del water, per il quale sono stati acquistati ben due - essì, sioriesiori, ben due RIDUTTORI, alla faccia della crisi e dell'economia che ha subito un rallentamento - sinora inutilizzati!
Orbene, francamente se l'avessi saputo prima... Bhe, avrei fatto 'sta uscita prima!
PP non si è mica scomposto.No, no. E da una parte gli invidio un po' 'sto lato menefreghista. Mi ha detto: "Key (ovvero, okey)".
Ci abbiamo messo tre quarti d'ora - forse ce ne sarebbero voluti meno ;-P - abbiamo letto tre o quattro libri ripetutamente, almeno quattro o cinque volte l'uno, e alla fine gli ho intimato di scendere che tanto non aveva fatto niente. Al che lui mi ha risposto: "Tì che l'ho fatta. E' lì! (= O madre snaturata.... Ma cosa pensi che io sia stato a fare seduto quassù sino ad ora? Quello che dovevo fare l'ho fatto! Non vedi che è lì?!?)". O-o
Scene di giubilo, plausi generali e potete immaginare quant'altro!!!
PARTE II^
Giunta in ufficio alle 9 passate, con pedalata furiosa per far prima, ne esco altrettanto trafelata alle 12 e mezza passate, per depositare in tribunale un atto che scadeva oggi (la cancelleria chiude all'una) e che, manco a dirlo, ho fatto stamattina...
All'una e dieci, dopo essere uscita dalla cancelleria ed essermi pure beccata un cazziatone stellare piccolo rimprovero sul fatto che arrivo sempre all'ultimo, decido di andare a fare la spesa. Domenica si va a mangiare da mia mamma, ma è stabilito che porterò qualcosa di fatto pur'io.
La scelta è caduta, dopo lunghe meditazioni, su una torta salata per antipasto (con pasta brisè, stracchino e uovo... Buona, vi dirò poi da dove arriva la ricetta!) e sul tiramisù alle fragole. Varie ed eventuali ulteriori prelibatezze sono comunque benaccette.
Insomma, ve la farò breve, giro il supermercato in lungo e in largo, riempio - nel senso letterale del termine - il carrello, compreso di patelli di scorta per PP, che non si sa mai, vado di qua, vado di la, depenno la mia listina, guardo e riguardo gli acquisti... Pur dirigendomi alle casse ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa.
Ma no, mi dico, stordita sì, ma non così tanto... Insomma ho tutto, stracchino, pasta brisè, uova no perché le hanno fatto le galline della mamma, mascarpone, panna, savoiardi, marsala... Ho preso pure i craker (si scriverà così?... Bho!) per fare dei salatini... La cimata per fare una bella insalata di puntarelle. Ok, c'è tutto. Sì, sì: sono sicura. Pago.
Vado al parcheggio dove nel frattempo avevo collocato la macchina...E la sensazione di aver dimenticato qualcosa diventa sempre più forte. Carico in macchina e mi dico, nonnonno, c'è tutto!
Arrivo a casa, scarico il tutto.
Davanti al frigorifero, guardo nuovamente la roba che ho stipato dentro. E nemmeno lì mi accorgo di nulla. Ma lo sento. Me lo sento.
Vabbò, mi faccio un panino veloce. Torno a portare la macchina al suo luogo natio e inforco nuovamente la bicicletta. Intanto penso e ripenso. Che sarà mai?!? Ho preso tutto. Mi pare...
Solamente al semaforo per tornare in ufficio finalmente vedo la luce:
CA**O: LE FRAGOLE! NOOOOOOOO.....
Ma vaff*****o, và!
...
Ho bisogno di riposo.



lunedì 2 aprile 2012

Considerazioni personali

Insomma... Ho un blog e già lo trascuro...
Bha!
Mica è una bella roba!
Devo porre concretamente rimedio...