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venerdì 24 maggio 2013

Inosservati!

Domenica scorsa, Marix&Co. (leggasi Marix e tuuuuutta la famigghia, compresa quella di origine oltre che quella nata dall'unione con Marito) sono andati a una cerimonia di famigghia...
La figlia di una cugina del Santo (leggasi del papà di Marix) con cui vi è uno stretto rapporto affettivo ha fatto la prima comunione.

Ora.
Marix non vi vuole deliziare sui (burrascosi e frammentati) rapporti famigliari.
Marix non vi vuole nemmeno raccontare della cerimonia (molto carina), di quanto fosse bella la festeggiata (con uno splendido vestito vintage riadattato da una bravissima sarta ad un prezzo veramente irrisorio ed un paio di ballerine lilla invidiatissime da Marix e dal Pargolo), di quanto fosse bello il posto in cui ormai si è tornati taaaante volte ed in cui taaaante cerimonie si sono festeggiate, di quanto fosse ballerino il tempo e di quanto fosse bella la torta (per la quale il Pargolo ha ben pensato di fare il tris, manco il bis....).
Marix vi vuole spiegare di quanto sia stata luuuuuunga e dolorosa e complicata la partecipazione all'evento per Marix  stessa, Marito, Pargolo, il Santo e la Iena (=mamma di Marix).
Dopo varie ed eventuali sul regalo, o meglio sui regali scelti per la comunicanda, si è giunti all'aspetto pratico-organizzativo.
Come sempre il cruciale argomento è stato preso leggermente alla larga.
Circa una settimana prima, in occasione di uno sporadico incontro fra Marix e la Iena (che nel frammentre era salita e scesa dai monti col Santo che l'aveva parcheggiata lì ed aveva poi provveduto al recupero della stessa, era andata dal parrucchiere, era andata dalla dottoressa ed era caduta nell'orto con conseguente ematoma-non-so-bene-cosa su un paio di ditozze del piede destro proprio mentre lei ed il Pargolo stavano cucinando il risotto, circostanza questa che ha creato mooolta angossia al fanciullo...), quest'ultima aveva fatto un discorso vago e nebuloso sulla partecipazione alla cerimonia e la copertura del tragitto per andare al ristorante. Marix non è che ci avesse capito granché... Di fatto le era parso chiaro che:
A) dal momento che il Santo era dubbioso sull'uso di due veicoli (= il suo e il nostro) avrebbe guidato Marito, atteso che il pur vetusto veicolo di Marito consentiva la necessaria capienza nonostante il seggiolino su cui vincolare saldamente il Pargolo;
B) la partecipazione alla cerimonia sarebbe stato limitato a Marix ed alla Iena poiché:
-B1) i posti in Chiesa erano limitati dal momento che a parte il bambino o la bambina che facevano la comunione (circa una settantina...) ad ogni famiglia, oltre ai due pass per i genitori, erano distribuiti due pass aggiuntivi al fine di contenere la partecipazione dei parenti e che comunque non sarebbero stati sufficienti a consentire a tutta la famigghia e, quindi, ai trenta invitati alla cerimonia;
-B2) il Pargolo avrebbe forse, ma anche no, disturbato gli astanti.
-B3) la Chiesa pur grossa che era, non garantiva la necessaria capienza e la gente fuori, in caso di probabilissima pioggia, si sarebbe lavata di brutto.
-B4) vista l'affluenza e quant'altro, dal momento che la cerimonia era alle 10 e mezza sarebbe stato meglio andare lì con congruo anticipo, per cui Marix avrebbe dovuto prelevare la Iena dalla casa natia alle 9 e 45 in punto.
Tant'è che ne era seguita compiuta sincronizzazione degli orologi!
...
Marix era sicura di quello che vi ha appena esposto poiché è persona avvezza a comunicare con altre persone e, di solito, capisce. Sempre! Sono state rarissime le occasioni in cui ha capito fischi per fischia o lucciole per luccioline, per intenderci!
Proprio.
Ha capito così bene ma così bene che:
1) Siamo andati tutti in Chiesa, Santo, Marito e Pargolo inclusi.
2) Siamo andati al ristorante con due macchine diverse.
....
E lo volete sapere com'è che è successo?
Sicuri? Bon: l'avete chiesto voi!!!
Ecco, adesso Marix ve lo racconta!
Innanzitutto il Pargolo non ne ha voluto sapere di stare a casa ed è voluto venire anche lui alla Comunione. Marito, visto che il Pargolo non ne voleva sapere di stare a casa, ha ben pensato (ed infatti sarebbe stato così) che avrebbe fatto la figura del pirla sarebbe stato considerato un blasfemo soggetto se non fosse andato in Chiesa pure lui...E quindi si è aggregato. Giunti alla casa natia di Marix con la di lei micromacchina a tre porte per recuperare la Iena, l'allegra famigliola trova il Santo vestito di tutto punto con la cravatta (accessorio riservato ad eventi rarissimi della sua vita quali la laurea di Marix, il matrimonio di Marix, il di lui matrimonio - ovviamente di moooooooolto antecedente ;-P -ed il battesimo del Pargolo, benché fossimo a luglio!) ad aspettare sulle scale esterne. Alla domanda ma dove vai?, il Santo ha risposto che sarebbe venuto con noi e che lui (del tutto logicamente) se fosse rimasto a casa avrebbe fatto la figura del pirla sarebbe stato considerato un blasfemo soggetto. Embé. Son considerazioni!
Allora, poiché si era fatto tardi e mancava appena mezz'ora alla cerimonia con parte della strada da fare, Marix, Marito, Pargolo, Iena e Santo si stipano tutti nella treporte di Marix e schizzano alla Chiesa. Inutile dirvi che hanno parcheggiato lontanissimo e che non hanno visto una mazza, manco la festeggiata, e che hanno intravisto, da lontano eh, qualche parente e che il Pargolo ha corso sul piazzale della Chiesa tutto il tempo con altri pargoli picciriddi comme-a-llui che per fortuna c'era uno sprazzo di sole altrimenti cicca!
Marix, già duramente provata dagli eventi e dai tacchi che non mette mai, era ignara che il meglio dovesse ancora venire.
Era chiaro che non avrebbe mai potuto essere la classica messa di un'ora. Almeno a Marix.
A tutto il resto del gruppo era un po' meno chiaro.
Infatti, dopo manco mezz'ora il Santo ha cominciato a sbuffare e a dire che era meglio se tornavano a casa o se cominciavano ad avviarsi al ristorante. Ma a fare che?!? A dare una mano a preparare gli aperitivi?!?
Dopo altri quaranta minuti di simili considerazioni, ben infarcite da iniziali piagnucolii pargoleschi sulla fame, la sete, la pipì, l'assenza del ciuccio, l'assenza del passeggino, l'assenza dei giocattoli, la mancanza di un posto a sedere e via discorrendo, Marix ha zompettato sulle sue bellissime scarpe sui tacchi fino alla macchina laddove è riuscita a reinfilare tutti e si è diretta a casa... Dove erano peraltro parcheggiati il passeggino e la borsa pargolesca, con alcuni giochini di emergenza, al fine di caricare tutti sulla macchina di Marito, perdere una buona mezz'ora di tempo e poi avviarsi allegramente al ristorante all'ora indicata da fonti parentali certe (=Cugino nonché zio della festeggiata e di lei padrino).
Marix avrebbe dovuto capire che non era aria e che qualcosa nel suo dettagliato progetto sarebbe andato storto.
Da cosa lo avrebbe dovuto capire? Bhe, dal fatto che il Santo (che poi tanto santo non è) appena messo piede in macchina ha cominciato a dire ma forse è meglio se noi andiamo per conto nostro che se magari la festa finisce tardi noi poi ce ne andiamo e che magari così e magari colà. E la Iena mica a dare una mano, nè. A rompere le balle pure lei. Sì, forse è meglio far così che magari poi è tardi e poi alcuni hanno i bambini piccoli che magari iniziano a giocare e noi siamo anziani (a sessantacinque e settant'anni?!?) e poi non digeriamo e che magari così e magari colà.
Marix, oltre alla consueta pratica dell'entra da un orecchio e fuoriesci dall'altro, ha adottato l'altrettanto abituale tecnica del riccio. Se ne frega bellamente e lascia che ognuno faccia come cacchio gli pare che di problemi lei ne ha già parecchi ed a crearsi altri cazzi e ramazzi inutili non ci pensa proprio!
Marito, pur avvezzo alla frequentazione parentale di Marix, invece ha adottato la tecnica del koala e ha tentato di convincere il suocere in tutti i modi i suoceri ad usare un unica macchina!
Ha vinto Marix.
E questo perché guidava Marix.
Infatti, li ha lasciati parlare, parlare, parlare, parlare e parlare. Tutti.
Poi ha girato nella via dove c'è casa natia e senza manco spegnere la macchina ha scaricato la Iena e il Santo.
Poi è ripartita a tutta paletta verso casa propria dove ha scaricato la famiglia con cui è salita a fare la pipì di emergenza, a recuperare il passeggino e la borsa pargolesca, omettendo di fare il cambio veicolo che tanto sarebbero stati comunque cazzi acidi trovare un parcheggio, visto che nel mega ristorante dove stavano per dirigersi ci sarebbero stati tipo 5 o 6 comunioni - battesimi - cresime e pure il compleanno di tale Mariuccia... Come ha avuto modo di apprendere dal festeggiamento in itinere!
Manco a dirlo, il Pargolo nel frammentre si scendeva in ascensore a recuperare il veicolo dopo la pipì d'emergenza, con il passeggino e la borsa pargolesca, ha ben pensato di annunciare urbi et orbi che lui, oltre al bisogno piccolo, doveva fare anche il bisogno grande... E così siamo tornati su. A fare quel che si doveva.
Inutile dire che Marix e famigliame è partita con mezz'ora di ritardo, perché abbiamo dovuto usare un libro per concentrarci meglio, cantare una canzone per concentrarci meglio, pulirci benissimo, fare un bidè e poi rivestirci dall'ombelico in giù. Salvo i calzini.
Marix, che alla lontana è di origini germaniche, ha tirato fuori il "lato Schumacher" ed è partita alla grande sulla sua fidata (ma anche non troppo come dimostrato *) compagna di strada. Fortuna che nei quaranta chilometri di autostrada fatti per arrivare al ristorante non c'era il tutor che se no...
Anyway! Marix divaga.
Ovviamente nel tratto autostradale anzidetto non ha incontrato manco dipinti il Santo e la Iena... Dal momento che il primo sarà andato anche lui a tutta paletta per non farsi prendere da Marix o da Marito (leggasi genero che, insomma, c'è di meglio!).
Arrivati al ristorante, Marix, Marito e il Pargolo si sono destreggiati nelle indicazioni dell'omino parcheggiatore, deliziando gli astanti in ripetute manovra parcheggiatorie. Che Marix, in fondo, è pur sempre bionda né!
Parcheggiata la tre-porte Marix e Marito hanno dato inizio a tutte le operazioni di scarico del caso con scene del tipo prendi il Pargolo, rimetti il Pargolo, apri il passeggino, prendi la borsa, snellisci la borsa, togli la borsa, prendi lo zaino, apri lo zaino, giacchettizza il Pargolo che è venuta su un po' d'aria, agguanta il Pargolo, sposta il passeggino, apri la capotte del passeggino, mettiti la giacca Marito, ma Marito come ti sei messo la giacca?, togli il navigatore, imbosca il navigatore, agguanta nuovamente il Pargolo, lega saldamente il pargolo, prendi la mia borsa Marito?, come quale borsa? quella nera?!? no, è nera!, prendi il cappellino, metti il cappellino, chiudi il baule, prendi il regalo, controlla che il biglietto sia firmato, consola il Pargolo nel frammentre stufatosi di stare sul passeggino, fai firmare il biglietto a Marito che era l'unico che non lo aveva firmato (strano, nè?!?), passa lo zaino a Pargolo che durante il periodo di occupazione del passeggino (leggasi collocazione forzata) vuole leggere "Peppa Pig e la fatina dei dentini", riprendi lo zaino, chiudi lo zaino, riapri lo zaino, realizza che non c'è il ciuccio, cerca il ciuccio, scopri che il ciuccio (forse) è nella borsa snellita messa sotto al passeggino, rimetti a posto  "Peppa Pig e la fatina dei dentini" e prendi "Peppa Pig e la gita nel bosco"...
In tutto 'sto tempo, Marix ha girato lo sguardo a destra e a manca in cerca del Santo e della Iena, non trovandoli... Bha!, si è detta, saranno entrati al ristorante.
Marix e famiglia si dirigono quindi nel lussuoso complesso... e manco lì trovano il Santo e la Iena. In compenso trovano TUTTI gli altri parenti. Ma tutti tutti. Mancano solo loro.
Marix che generalmente non è né ansiosa né ansiogena inizia ad avere un leggero pensiero. Anche perché giù tutti a chiedere dove cavolo sono il Santo e la Iena. Eh! A saperlo!!!
Ad un certo punto, va alla ricerca dei dispersi, organizzando una slitta con animali di peluche e caracollando sui tacchi seguita dal Pargolo restituito alla libertà che urla "Nonni!!!".
Marix, che generalmente non è né ansiosa né ansiogena ed è dotata di una certa dose di senso pratico, per velocizzare le ricerche decide di usare le moderne tecnologie e chiama il cellulare del Santo.
Spento.
Marix, che generalmente non è né ansiosa né ansiogena ma comincia a considerare queste emozioni in tutt'altro modo, fa nuovamente affidamento sulle moderne tecnologie e chiama il cellulare della Iena.
Spento pure quello.
'nnnamo bene!
Dopo un ulteriore giro ricognitivo, Marix diventa ufficialmente ansiosa. E abbandona l'uso delle moderne tecnologie.
Ad un certo punto, si rende conto di aver perso di vista pure il Pargolo... Oddio! Marix - che sta per avere una crisi di nervi a 360° e che continua a ripetersi "Lo sapevo-lo sapevo-lo sapevo che dovevo slegarlo dal passeggino solo al compimento della maggiore età come consigliava Marito!" - improvvisamente vede il Pargolo medesimo spuntare da dietro la fontanella con il Santo per mano. Di lì a qualche passo c'è pure la Iena.
"Ma dove eravate?!?"
Risposta della Iena: "Al parcheggio!"
Marix: "Ma dove cacchio avete parcheggiato?!? A casa?!? E' mezz'ora che vi cerco!!! Vi ho pure telefonato! Eravamo preoccupati!!!"
Iena: "Pure NOI cercavamo VOI!!!... Dove caspita vi eravate cacciati?!? (ndr siamo ottimi ribaltatori di frittate in famiglia!!!) E poi noi abbiamo parcheggiato lì!"
Per la cronaca erano solo a due macchine di distanza da quella di Marix e non hanno visto una mazza! Manco che figlia e genero ci hanno messo mezz'ora a dirigersi al ristorante e levarsi dalla balle... Perché, come ha definitivamente chiarito la Iena senza che il Santo esprimesse alcunché in merito, sono passati inosservati! Certo come no!!!
Embé!
Sò momenti!

Marix familiarizzatrice






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