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venerdì 26 aprile 2013

Di ponti e pontificazioni...

Marix oggi non pontifica. Nel senso che oggi non sta a casa a fare una beneamata mazza i mestieri ma è al lavoro.
E allora Marix oggi ha deciso di ottimizzare 'sto tempo perduto inutilmente (poiché non remunerato in alcun modo) e finire una lettera che erano giorni che ci lavorava senza giungere all'agognata conclusione.
Penserete che Marix sia una che batte la fiacca.
Nulla di più sbagliato. Marix è un tipo che la fiacca vorrebbe anche batterla solo che non ne ha il tempo poiché è incalzata dai doveri professionali e personali. Lei, sugli incarichi affidati, ci rimugina giorno e notte, sempre, anche mentre mangia o è in bagno, anche mentre si mette lo smalto o si depila, anche mentre guarda il tv o stira, anche mentre butta tutto in lavatrice a 2000 gradi o svuota la lavastoviglie. Insomma, Marix è una che, soprattutto quando deve fare lettere professionali di un qual certo spessore, si fa delle idee ben precise in testa.
E di solito, nella sua mente, la lettera è già bell'è fatta.
Qual è il problema, direte voi?!? Eccolo: il problema è farla uscire da lì.
Perché mica è semplice.
Nel caso concreto che angosssia Marix da giorni, è arrivata la cliente (personale, mica di The Boss) e le ha esposto il problema. Marix con fare materno (benché la cliente avesse oltre il doppio dei suoi anni... di Marix, intendo!) l'ha rassicurata e le ha detto quale sarebbe stato l'approccio. Secco. Deciso. ZAC! Due concetti giusto perché li si doveva dare e poi stop. O voi fate così o noi facciamo causa. Punto.
E la signora è uscita tutta contenta.
Nella mente di Marix il lavoro si era già concluso.
Peccato che Marix ci abbia messo tre giorni a mettere giù i due concetti.
E una volta aveva sintetizzato troppo.
E una volta si era dilungata troppo.
E una volta le pareva che l'aspetto fondamentale si fosse perso fra le righe.
E una volta le pareva di aver esagerato con la brutalità professionale (il che è tutto dire, poiché Marix ha degli standard elevatissimi di brutalità professionale e gira voce che alcune controparti e alcuni colleghi, alla lettura dei suoi scritti, abbiano pianto... Anche se Marix teme che: A) sia una leggenda metropolitana; B) fossero lacrime generate da un attacco di riso convulso, visto che poi alla lettera non ha fatto seguito alcunché!).
E una volta le pareva di essere stata fin troppo buona (e anche qui è tutto dire poiché Marix non ha mezze misure e passa, in meno di un nano secondo netto, da un prato a un campanile... per cui o è una strega o si identifica con Madre Teresa...).
E una volta le sembrava di non aver detto tutto quel che doveva dire.
E una volta le sembrava di aver detto fin troppo e di non aver lasciato nulla all'immaginazione (ovvia e scontata, ma pur sempre immaginazione...).
E una volta non c'era la congiuntura astrale giusta.
E un'altra pioveva.
E un'altra volta ancora c'era il sole...
Insomma, Marix - a scodellare il Pargolo - ci ha messo meno.
Oggi - complice il fatto di dover essere OBBLIGATORIAMENTE in ufficio - finalmente la lettera è pronta. Ed è stata pure spedita...
Epperò Marix non è per nulla soddisfatta perché le sembra che i suoi due concetti secchi siano sommersi da una marea di panegirici infarciti di brutalità, a tratti di inaspettata ed incomprensibile benevolenza, che per un aspetto abbia sintetizzato troppo e per un altro si sia dilungata eccessivamente e che insomma, diciamocelo chiaro, non vede l'ora che la controparte se ne fotta per fare un bel ricorso d'urgenza e guadagnare dieci volte tanto e che un attimo dopo supplica di non dover fare assolutamente nulla e si accontenta di una misera parcellina perché se la fa sotto.
Ed in più oggi non si sa bene come siano messi i pianeti e piove.
Bha! Ormai è inutile ripersarci e Marix ha deciso che starà a vedere che succederà... Altrimenti la lettera famosa sarebbe partita quando il Pargolo andrà a militare... Anche se non sa bene se ci sia ancora o meno!

Marix aspettatrice


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