Per
chi se lo fosse chiesto... Marix è uscita dalla nebbia di cui al
post precedente.
Uscita
è un po' una parola grossa...
In
ogni caso, quello che tanto l'ha impegnata nei giorni scorsi, per ora, si è concluso.
Non si sa ancora come (anche se Marix ha funesti presagi) ma si è
concluso.
Volesse
il cielo.
Marix è uscita dallo studio la sera del 10 settembre alle 23 e 18.
Prima
di chiudere la porta ha avuto uno sparuto colloquio con TheBoss:
"Questi li porto io?","Sì, io porto
questi.","Ricordati il tablet.","Ok","A
che piano è?","Terzo", "I documenti da produrre
sono in questi due faldoni. Le copie per noi in queste cartelline.",
"Hai fatto l'indice?", "Sì","Falli salire
dall'ingresso principale", "Sii puntuale".
Insomma.
Noi si sfoga la tensione così.
Ad
accoglierla fuori dal portone ha trovato una marea di gente.
Ma
perché? Ma che è successo? Cioè, che caspita ci fa tutta questa
gente in giro alle undici di sera del 10 settembre? Ma domani non
cominciano mica le scuole? Non si va mica a letto presto?
E
insomma, Marix, con la sua faccia da ectoplasma si è fatta 'ste
domande mentre la gente intorno a lei mangiava gelati/portava a
spasso cani/portava a spasso figli/bighellonava sulle
panchine/gozzovigliava sui gradini della basilica... Che le pareva di
stare in centro a Milano, mica a città piccola e provinciale..
Bha!
Marix
con il suo zainetto (sì, Marix a volte è un po' - tanto - nerd) si
è diretta alla bici (che ri-sì, quel genio di Marix aveva pensato
di usare la bici che tanto sarebbe uscita abbastanza presto
dall'ufficio).
Dopo
uno slalom fra la folla è riuscita a guadagnare il vialone e, di lì,
andare a casina.
Aperta
la porta di casina è stata accolta dal buoi, dal silenzio, dai
piatti da lavare e da una bomba di giocattoli post-esplosione.
Saltellando
fra le 26514 hotweels sparse per il pavimento, ha preso coscienza del
fatto che Pargolo e Marito stavano dormendo. Stravaccati nel lettone.
Marix
allora si è nutrita a qualche modo. Ha fatto una doccia veloce e si
è infilata piano piano fra le lenzuola. In uno spazio di 20 cm...
Alle
5 del mattino dopo era già sveglia.
E
sempre piano piano si è vestita, si è bevuta un caffè, giusto per
stare calma, e poi, dopo averci pensato un bel po', ha fatto il bis e
ne ha bevuto un altro.
Poi è
uscita nell'alba che si colorava piano piano di azzurro, giallo,
rosa.... Con l'aria frizzante che le schiariva le idee.
Ha
preso la macchina e, per una volta tanto, ha parcheggiato sotto lo studio.
Che non c'era nessuno.
Ha
tirato su le tapparelle, ha acceso i pc, ha riletto gli appunti, ha guardato dalla finestra, ha pensato, ha preparato la borsa, ha
preso il codice.
Alle
8 e cinque era in tribunale. Si è incontrata con TB e TBB e
sono andati a prendere un caffè al bar, poi hanno raggiunto l'aula
GIP.
Sono
usciti alle quattro passate del pomeriggio.
In tutto il tempo hanno fatto si e no dieci minuti di pausa. E Marix è corsa in bagno che c'aveva pure le cose sue... Il resto tutto lì dentro. In un cubicolo con l'aria condizionata a palla. La registrazione. Le urla. Le discussioni. I consulti frenetici o meno...
E' venuto un mal di testa a palla, a Marix.
E
quando è finalmente uscita, al sole, Marix si è sentita come quando ha l'influenza.
Con
tutte le ossa rotte.
Si è
trascinata alla macchina e, appena si è seduta, ha pensato che
avrebbe dovuto portare il grembiule dell'asilo in merceria per far
ricamare il nome del Pargolo e che avrebbe dovuto prendere in
considerazione l'idea di ricamare il nome sulla bavaglia e
sull'asciugamano che giacciono lì da due mesi...
E che
mercoledì prossimo il Pargolo comincerà l'asilo....
E che
doveva chiamare la clinica per l'intervento...
...
E
che, come sempre, tutto passa e, in qualche modo, va avanti.
Nessun commento:
Posta un commento