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venerdì 6 settembre 2013

Nella nebbia

Marix da giorni è nella nebbia.
Lavora ad un interrogatorio con The Boss anche 14 ore al giorno.
Marix non ha MAI - dice MAI, in tredici anni di attività - lavorato così tanto e consecutivamente gomito a gomito con The Boss.
Occasionalmente, perché mica c'è solo quello da fare, gravita nella loro bolla The Brother Boss. Ché mica c'è solo l'interrogatorio anche se Marix e The Boss non fanno altro e ché mica ce la faranno da soli.
Il capo d'imputazione ha gettato Marix nell'angoscia più nera e The Boss in uno stato di seria applicazione professionale.
Ma non è questo di cui voleva parlare.
Marix voleva parlarvi della bolla in cui vive ormai da giorni e cioè dal giorno in cui è stato notificato il provvedimento che fissava l'interrogatorio. Sta come in un luogo nebbioso. Non esiste null'altro. Tutto il resto è ridotto al minimo sindacale dell'igiene personale e di un'approssimativissima alimentazione.
Esce la mattina alle 7 e mezza di casa e vi fa ritorno verso le 22, 22 e 30 al più tardi.
Tutti voi penserete che è pazza. E in effetti pure lei lo pensa di sé stessa.
Il peggio è che Marix ha progenie. Con un solo componente, ma pur sempre progenie.
E Marix in questi giorni ha realizzato quello che aveva già realizzato tempo addietro: che è una palla gigante dire che lavoro e famiglia si conciliano basta volerlo e bla bla bla. Che conta il modo in cui passi il tempo con tuo figlio anche se è poco e non la quantità e bla bla bla. Che bisogna essere capaci di delegare senza sensi di colpa e ancora bla bla e ribla.
Tutte. Palle.
Enormi. Gigantesche. palle.
Marix in questi giorni ha il cuore stretto in una morsa. Perché vede il Pargolo un'ora o poco più al giorno . E lui si alza con lei alle 6 e mezza per farle compagnia. Fa colazione con lei che non sono ancora le 7 pur di starle vicino mentre lei beve il caffè. L'aiuta a prepararsi e la risaluta dal balcone quando Marix sale dalla rampa dei garage con la bicicletta, dopo averla salutata con baci e abbracci già in casa. La sera lui l'aspetta alzato. Dopo il bagno, già pigiamato. Perché per addormentarsi, se sa che la mamma torna, preferisce lei. E si fa leggere storie mentre le accarezza un braccio o la faccia. E l'abbraccia stretta dicendogli che le vuole bene e che le manca. Tanto.
Ieri sera le ha cantato la canzone di Jovanotti, che ha sentito lunedì sera alla tv mentre vedeva il concerto con suo padre: "Sono solo stasera senza di te... vienimi a prendere...".
Marix ha i lucciconi al solo pensiero.
Al. Solo. Pensiero.
Stop.
*.*
Marix è in crisi potente e, detto fra noi, non vede l'ora di uscire da 'sta cacchio di nebbia e tornare alla realtà.


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