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venerdì 8 marzo 2013

Come festeggiare adeguatamente la festa della donna...

Prima di procedere con il racconto di quello che considero, ovviamente in senso ironico, un modo adeguato per festeggiare l'8 marzo, devo fare una premessa: io odio la festa della donna.

Perché? Perché è un'ipocrisia totale e dovrebbe essere tutt'altro rispetto a quello che è oggi.
Se penso a quanto la categoria femminile, silenziosamente e senza festeggiare alcunché, ha fatto nei secoli passati fino ai giorni nostri... bhè, altro che festa! Dovremmo essere considerate un po' come le mucche in India: sacre. Forse mi sono spinta un po' troppo oltre, ma il senso è che cazzo caspita porti le mimose alla moglie se poi la tratti peggio di una colf? Oppure, per essere bipartisan, che cazzo esci con le amiche alle feste che organizzano quest'oggi se poi ti fai mancare di rispetto dal marito/fidanzato/compagno di turno?
Ad onor del vero, io sono una persona molto fortunata. Tutte le donne della mia famiglia hanno sempre avuto a che fare con uomini per bene. Persone che non le hanno mai trattate come serve né relegate a ruoli di secondo piano, che le hanno trattate con rispetto e non si sono mai permessi di alzare le mani. E ciò non solo perché erano dotate di una forte personalità ed hanno contribuito attivamente al patrimonio familiare. Erano rispettate come persone, prima che come donne. Il che è tutto dire... Anche se dovevano sgobbare tutto il giorno nei campi o in altri settori. Hanno avuto opportunità che, in altri tempi, non erano da tutti: studiare e viaggiare.

Ad ogni modo, come dicevo sopra, l'episodio vale la pena di essere raccontato!
Mentre sono in udienza di esecuzione vedo che The Boss mi sta chiamando sul cellulare. Poiché sono in uno stanzotto con altri 50 sfigati come me ed il mio turno è di là da venire, esco furtiva e gli rispondo.
Anche se era a dieci metri di distanza, credo che anche il Giudice abbia sentito ugualmente...
Appeno apro il cellulare si sente l'urlo di The Boss (Nel proseguo, per brevità, TB): "MARIX!"
Io (nel proseguo... sempre uguale!), dopo un salto di dieci metri e la sordità totale dell'orecchio destro, rispondo: "Eh! Pronto!"
TB: "... Perché bisbigli?"
Io: "Perché sono fuori dall'aula x per l'udienza di y..."
TB: "Ah! ...E chi cazzo è y?"
Io: "Il tipo per cui abbiamo vinto la causa con l'avvocato stronzissimo che ha lo studio dietro il nostro! La controparte non ci ha pagato e gli abbiamo pignorato il conto corrente. Adesso ti ricordi?"
TB: "Ah, sì, sì! Giusto! E' capiente?"
Io: "Non per l'intero, ma è capiente per una buona somma...."
TB: "Bene, molto bene! Brava!"
Io: "Grazie..."
TB: "..."
Io: "..."
TB "Marix! Ci sei?"
Io: "Son qui! ... Dove vuoi che sia?!? Piuttosto, perché mi hai chiamato?"
TB: "Ah sì! Giusto! Oggi devi ricevere un amico di Banfone (n.d.r. caro e vecchio cliente di The Boss). Credo che sia per un'opposizione a decreto penale di condanna. Non credo sia italiano... Dell'est, forse... Ma non ho capito! Non mi ricordo il cognome... AngyT12, lo sa, comunque, visto che aveva chiamato settimana scorsa... Vengono lui e la moglie in studio a mezzogiorno. Ce la fai?"
Io: "Penso di sì. In ogni caso avviso AngyT12 di farli aspettare se non sono ancora arrivati!"
TB: "Perfetto! Veditela tu, raccogli le firme, spiegagli la situazione. Fai tutto tu. E fatti lasciare un fondo spese...... Ah Marix!"
Io: "Dimmi..."
TB: "Auguri!"
Io, pensando che sia impazzito definitivamente: "... mmmhhh"
TB: "E' la festa della donna!"
Io, scendendo dal pero: "Ah! Grazie!"
clic
Manco a dirlo, l'udienza va per le lunghe e quando torno in ufficio, oltre che fradicia per aver dimenticato l'ombrello... In sala d'attesa ci sono una coppia di persone i cui tratti sono evidentemente dell'est. Li saluto educatamente e vengo ricambiata altrettanto educatamente.
Accedo all'area interna dello studio e chiudo la porta del corridoio. Metto giù le mie carabattole e vado nell'ufficio per il ricevimento clienti. Chiamo Angy e le chiedo se li fa passare.
Sento Angy che caracolla sui tacchi e li fa accomodare. Appena entrano, vedo lui che mi guarda malissimo.
"Buongiorno. Sono l'avvocato Marix, so che avevate appuntamento con il mio collega ma lui ha avuto un contrattempo e non può ricevervi. Vi ricevo io, per lui. Mi parlava di un decreto penale di condanna..."
Lui: "No avocate, scusa, ma io no parla con donna. Io voglio avocate the boss!"
Io: "Mi spiace ma lui oggi non può ricevervi. In ogni caso, sappia che la pratica la gestirei io comunque. Se però preferite parlare con The Boss devo rifissarvi un appuntamento...."
Lui: "... Ma tu lavora con The Boss"
Io: "Sì. Stabilmente"
Lui: "Ma da quante?"
Io:"Per sua conoscenza, dodici anni e mezzo. Comunque, se mi vuole parlare della questione, bene... altrimenti, dico alla segretaria di fissarvi un nuovo appuntamento!"
Lui: "No no! Ok! Va bene lei, avocate! Anche se donna!"
Io: "Ah bhe! Grazie!"
Lui: "Allora, ho ricevuto questo. E non sono contento di avocate di città piccola in regione vicina. Io voglio avocate The Boss!"
Io: "Vediamo di che si tratta... Ma avete fatto quello che vi viene contestato? Avete davvero rubato i due maglioni di cui si dice nel decreto penale?"
Lui: "Ma no! No! Io e Gina, mia mollie, qui con me, no abbiamo fatto niente. Lei era sì a cientro commerciale. Ma io no! Io ero a casa a vedere partita di m*lan!"
Al che interviene Lei: "Loro ci hanno trattato come delinquenti! Mi hanno fatto buttare anche gielato... Io no fatto niente!"
Lui, non gradisce l'interruzione: "Gina, ti ho detto: tu, da avocate, stai zitta! Stai zitta!"
Lei si zittisce...
Decido di intervenire per smorzare i toni: "Mmmhh, ok... C'erano testimoni con voi?"
Lui: "Sì, quanti tu vuoi (n.d.r. a posto, siamo!). Guarda! Io c'ho documenti!"
Io: Ah! Perfetto!... Ma queste sono già le copie dei documenti del fascicolo penale! Ottimo, così  non dobbiamo farle... Ma scusi vedo che la signora è stata perquisita e c'è anche un riconoscimento fotografico..."
Lei, legittimamente interpellata, interviene... "Sì. Da c******nieri. Mi hanno fatto foto. Poi mi hanno lasciato in stanzia sola...". Di nuovo Lui prende il sopravvento: "Gina, ti ho detto zitta! Parlo io!"
Decido di intervenire: "Signor Lui, sua moglie ha diritto di parlare tanto quanto lei. E poi vedo che solo la signora è stata sentita dalle autorità. Quindi, se è vero che lei non c'era e che era a casa a guardare la partita, preferirei che fosse sua moglie a raccontarmi come andata... Poi lei aggiunge quello che vuole!!!"
La cosa lo lascia perplesso, ma nel contempo consente alla moglie di parlare... salvo interromperla ogni tre per due con precisazioni e altro.
"Mi scusi signor Lui, ma la lasci parlare... Poi mi racconta la sua versione! Non si preoccupi!"
Lui: "No! Lei no capisce un ca*zo! Parla sempre! No dice giusto! Lei è una donna... e tutte le donne no capiscono un ca*zo!"
Poi, ricordandosi che ne aveva davanti una: "E scusa avocate. Te sai, no!"
...
Ma anche no!




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