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venerdì 10 agosto 2012

La provvidenza

Il giorno in cui la mia nonna se n'è andata, nel trambusto generale, avevo pure un'udienza. Era anche una pratica grossa, passata da uno studio importante di una città grande...
Avevo vaghi ricordi della pratica in oggetto. Poiché non mia, le avevo dedicato solo un esame frettoloso. Pareva routine.
L'udienza era alle 10 e mezza.



Allora, poiché era meglio un ripasso veloce ed è sempre bene arrivare in anticipo, verso le 10 mi siedo su una delle sedie fuori dalla stanza di GiudiceSimpatica e dò una scorsa alle carte.
Ok... Niente di complicato, mi sembra. E' solo un ricorso come tanti...
Nessuno si è costituito in giudizio per la società contro cui questo cliente grosso fa causa... Ho controllato. Non c'è niente nella casella Pec. Non c'è niente nemmeno ora nel fascicolo in cui GiudiceSimpatica, nell'attesa, mi ha fatto dare una sbirciatina.
Inizio quindi ad aspettare l'orario fissato e qualcuno che si costituisca per la controparte..
Alle 10 e 25 arriva una collega di mezz'età. Molto sciura. Molto milanese. E gentilmente mi chiede lumi.
Scambiamo due parole. Anche lei ha udienza alle 10 e mezza ma non è la mia controparte...
Alle 10 e mezza passata arriva l'AvvocatoEnorme, un collega del foro che conosco. E' gentile e simpatico. Ha una figlia della mia età con una bimba dell'età di PP.
Anche lui si informa sulla situazione e mi dice che lui e un collega che lo affianca avevano udienza alle 10 ma non trovavano il fascicolo.
Poi arriva AvvocatoFamoso - perché molto noto in zona - con una tizia. Hanno una transazione da far visionare al giudice.
Tutti entrano.
Sono le undici meno dieci...
Ed è allora che arriva lui. CollegaStronzo.
Perché i tipi così li vedi subito come sono. Superabbronzato, capello appena fatto dal barbiere, ipergellato, camicia a maniche lunghe, gemelli di lapislazzuli, vestito di Pa*l Sm**h, valigetta di *rada, occhiale in titanio di cui, viste le lenti, potrebbe benissimo fare a meno (non come me che, senza, non li trovo nemmeno, gli occhiali!). Orologio mega gigante. Sbuffa e lo consulta stizzito. Guarda il suo I*ph*ne.... Non mi stupirei se tirasse fuori pure il gemello pad...
Capisco subito che è la mia controparte.
Non è il mio periodo fortunato. Incappo con allarmante frequenza in tronfi soggetti con cui mi riesce difficile interloquire nei limite del civile scambio di opinioni professionali.
...
Il bello è che, sebbene difficilmente io possa trovarmi lì per fare altro, mi ignora.
Sa benissimo che se l'ultima udienza del mattino è fissata da elenco per le 10 e mezza e io sono l'unico avvocato ancora fuori dall'aula, gremita da altri che già stanno confrontando le rispettive opinioni, ci sono altissime probabilità (pari al 99,9 %) che stia aspettando proprio lui.
Eppure non fa un cenno. Niente. Come se non ci fossi. O come se non fossi degna di essere presa in considerazione. Perché è una pratica grossa per uno studio grosso di una città grande... E non possono aver pescato una come me per seguirla.
Aspetto qualche minuto guardandolo con evidente aspettativa.
Poi la mia pazienza si esaurisce e mi avvicino chiedendogli se è lui che si costituisce per la causa che seguo.
Mi squadra... Effettivamente non devo essere proprio un bello spettacolo. Ho fatto adempimenti dalle nove, Ho un borsone che mi sta scarnificando la spalla sinistra: è pieno di pratiche, copie, notifiche e chi più ne ha più ne metta. Ho la pratica dell'udienza sotto braccio e la borsa nell'altro. Non ho un filo di trucco e ho due occhiaie che sembro un panda. Ho i capelli raccolti alla bell'e meglio in una coda sciuffettata, un foulard per proteggere la mia povera gola dalla zerda causata dall'aria condizionata, i jeans, una semplice maglietta bianca e le ballerine. Sono stanca, molto stanca... e pur essendo vestita dignitosamente mi rendo conto di essere lontanissima dallo stereotipo che lui, invece, incarna benissimo.
Me lo fa capire il suo sguardo. Perfettamente.
Indugia con cattiveria sul banale foglio uso bollo che costituisce la cartellina della pratica, dove ho segnato con una banale bic il numero di ruolo, il numero di protocollo, la data dell'udienza e il tribunale. La sua è in cartoncino di evidente grammatura. Con tanto di logo dello studio. Grigio perla con scritte in blu cobalto... Mi verrebbe da dire "Wow".
L'unico guizzo si presenta quando i suoi occhi incontrano il mio di orologio. E' l'unica cosa che lo batte, in quanto a pregio e stile e soldi, e alla grande. Ed è uno dei pochissimi lussi che mi sia mai concessa... Perché il tempo è prezioso e va tenuto bene a mente.
Terminato l'esame, finalmente parla.
CollegaStronzo (nel proseguo, per brevità, CS): "Hmmm... Sì. Sì, mi costituisco oggi."
Io, con tono pratico, vado subito al dunque: "Potrei avere una copia della tua comparsa per favore?"
CS: "Certo, certo... (trafficando nel fascicoletto dove ci saranno dieci fogli dieci al massimo e senza allugarmene una copia)... Comunque non dico nulla di che, eh!"
Io: "Se non ti spiace, preferirei leggerla personalmente prima di entrare in udienza..."
CS: "Eh... Sì,sì... Ma l'udienza è adesso. Sono già le 10 e mezza passate... "
Io: "Sì, lo so che l'udienza è adesso. E per precisione sono quasi le undici, altro che dieci e mezza passate... Credo però che sia un mio diritto visionare le tue difese prima della discussione. Così, sai, giusto per capire cosa dici... In effetti io ero qui dalle 10. Sapendo che avrei voluto giustamente dare un'occhiata alla tua costituzione, potevi venire puntuale o almeno cinque minuti prima pure tu..."
La stoccata va a segno perché CS replica sollecito: "Certo, certo. Leggi Pure. Ma non dico niente, eh!"
...
Io: "Ma come mai, se non dici niente, come prima cosa mi sollevi un'eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale... Perchè.. uhm, vediamo... ecco: secondo te il ricorso doveva essere presentato presso il Tribunale di Vallegranitica!"
CS: "Ma no. Niente. Però loro hanno trasferito la sede da Vallegranitica a qua meno di un anno fa... E niente, lo sai... I trasferimenti infrannuali non incidono sulla competenza secondo l'art. 9 della legge fallimentare..."
In quello stesso istante, ovvero nel mio più assoluto mutismo e nella mia frenetica ricerca di qualcosa per replicare nei vaghi ricordi che ho di questa pratica e del codice fallimentare e delle sue molteplici riforme (tutte abbondantemente successive alla mia laurea), GiudiceSimpatica ci invita ad accomodarci.
CS non perde tempo e sfodera tutto il suo charme occupando, in primo luogo, la sedia con la visuale più libera. Quella con la visuale occultata dallo schermo del computer la lascia gentilmente libera per me. Poso la mia mercanzia e lo sento esordire ossequioso: "Giudice mi costituisco oggi per la società XY... Le volevo illustrare in sintesi quello che ho scritto..."
GiudiceSimpatica: "Prego"
CS: "Per prima cosa ho sollevato un'eccezione di incompetenza territoriale. La sede della società è nel circondario di questo Onorevole Tribunale adito da meno di un anno e sussiste quindi la competenza del Tribunale di Vallegranitica... La sede si è trasferita il 14/07/2011 e l'istanza è stata depositata il 31/05/2012. Quindi dovrà emettere sentenza di incompetenza con vittoria di spese. Le deposito la nota spese per la liquidazione..."
GiudiceSimpatica si volta verso di me: "E lei, avvocato Marix, cosa dice di quest'eccezione"
Io. "Che è infondata."
Appena pronuncio queste parole mi rendo conto che la mia via è segnata. Adesso mi chiederà di spiegare il perché e io non ne ho la più pallida idea. Effettivamente, da come ha scritto lui le cose, mi sembra pure fondata, 'sta ca**o di eccezione.
Sto per fare una figura di mer*a colossale.
A questo punto però succede l'inaspettato... O meglio, ancora non so cosa si successo realmente...
Non so se sono state le occhiaie o la faccia sbattuta o la borsa gonfia di pratiche o l'evidente stanchezza o l'altrettanto evidente stronzeria di CollegaStronzo o il fatto che - e questo GiudiceSimpatica lo aveva visto benissimo mentre accompagnava fuori gli altri avventori - non volesse darmi la comparsa da leggere o il timbro di titubanza e incertezza che ha sentito nella mia voce o il fatto che vede che sono spesso incasinata e sempre di fretta gestendo sempre più udienze in una sola mattina davanti a lei e i suoi vicini di stanza o tutte queste cose insieme...Fatto sta che non mi ha lasciato nemmeno un attimo!
Appena ho terminato di parlare, GiudiceSimpatica incalza immediatamente: "Sì, sono d'accordo. Il cambio sede non è del 14/07/2011 come dice lei, avvocato CS. Risale a ben prima: è del 30/05/2011. Ed è per questo che l'istanza di fallimento è stata depositata il giorno dopo la decorrenza annuale, il 31/05/2012, vero avvocato Marix? E' intenzionale, giusto?"
Io: "Certo Giudice."
GiudiceSimpatica: "Ok! La causa resta qua e non va a Vallegranitica. Mi spiace avvocato, ma è competente questo Tribunale! C'è altro? Mi sembra di capire che, nel merito, ci sia ben poco da dire... La sua cliente è evidentemente inadempiente..."
CS (decisamente meno abbronzato di prima e decisamente sgonfiato rispetto a prima... Tutta ma tutta ma tutta la sua difesa è basata sull'eccezione preliminare di incompetenza e sul fatto che vi sia stato il debito non ha detto "bhe"). Adesso è lui che non sa cosa dire. E' evidente:  "Hmm, no... Cioè, sì... Voglio dire, nel merito... C'è ben poco... Il limite degli importi precettati per la dichiarazione di insolvenza, forse... ma siamo comunque lì... Anzi, se la collega non si oppone, io proporrei un rinvio per tentare di definire la cosa..."
GiudiceSimpatica: "Avvocato Marix? Si oppone?"
Io, finalmente tornata in me: "Non vedo il motivo... Tanto un rinvio lo avrebbe dovuto dare ugualmente Giudice: gli ultimi bilanci della società non sono stati depositati presso la camera di commercio, come da dichiarazione che le ho allegato al fascicolo con la nota di deposito dell'ultimo bilancio risalente al 2009. In più vedo che controparte non li ha prodotti. Nemmeno il bilancio di liquidazione... O la nota integrativa... Niente! Nelle more del rinvio possiamo fare un tentativo di comporre bonariamente la vicenda... Magari con una dazione a saldo e stralcio. Sono certo che la società grossa non disdegnerà di prenderla in considerazione, visti i tempi che corrono."
GiudiceSimpatica: "Giusto. Ottimo. Allora, avvocato CS, per la prossima volta lei mi porta i bilanci che mancano e anche quello di liquidazione... Non mi interessa se non la sua cliente non l'ha fatto: è meglio che provveda quanto prima... La onero espressamente per la produzione a verbale. E poi rinvio al..."
...
La mia nonna lo diceva sempre: a volte le cose si sistemano da sole senza che si faccia nulla per sistemarle.
Non che non lo facesse nessuno, intendiamoci.
Solo che non lo faceva lei o il diretto interessato. In questo caso, il diretto interessato ero e sono io.
Qualcuno lo fa al posto nostro e nel nostro esclusivo interesse. Ed è la provvidenza.

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