Cerca nel blog

mercoledì 16 gennaio 2013

10 (e più) ottimi motivi...

Sì, è vero. Ha ragione. Quando ce vò ce vò.
Hai voglia a consolarti. Il più delle volte ti piangi addosso.
Ma non sei poi così male. Anzi.

Prendo spunto da Seavessi ed indico i miei dieci (e più) ottimi motivi per potermi definire, a modo mio, una buona mamma:

1. Mi faccio in quattro per dedicare ogni mio minuto libero a mio figlio. Lo so, forse è sbagliato... Per me, però, è giusto così. Lavoro tutta settimana, mi fumo tutte le pause pranzo rassettando casa, mi alzo alle 6 a stirare ma mi sembra giusto e sacrosanto che la sera o il fine settimana o la mattina prima di uscire lui possa giocare, ridere, partecipare, preparare e fare tutto quanto voglia con me e con suo padre!

2. So quando è il momento di lasciarlo solo. Quanto sopra detto non significa che io gli stia praticamente sempre addosso. Se gioca da solo o vuole stare solo con suo padre non ci sono problemi e mi faccio da parte. Tanto lo sappiamo, no?, che non si finisce mai...

3. Non lo stresso. Nel senso che cerco di rispettare, il più possibile, i suoi tempi. E così è stato per il cibo, il ciuccio, il pannolino e tante altre cose.

4. Rido. Il più possibile. Cerco di farlo divertire e di lasciare che lui ci faccia ridere. A modo suo, con i suoi discorsi e le sue mosse. E rido per lui, con lui e lo aiuto a ridere di lui, che - si sa ed è fatto stra-notorio -l'autoironia è un'ottima dote!

5. Lo ascolto. Il più possibile e anche mentre dorme! Ascolto i suoi interminabili racconti di incidenti stradali immaginari ma anche i racconti delle piccole vicende quotidiane che lo hanno fatto preoccupare, ridere, temere un castigo, spaventare, gioire, imparare, scoprire o quant'altro.

6. Parlo con lui. E cerco di spiegargli cosa è giusto e sbagliato. Perché certe cose si possono fare e altre no. Come comportarsi e quant'altro è necessario.

7. Cerco di crescere una persona educata. Grazie, per favore, scusa e quant'altro di rito non sono snobismi. E' un segno di rispetto, in primo luogo per sé stessi.

8. Io - che aborro i "contatti umani" - sopporto, per lui e con lui, tutta la necessità fisica che un bambino può manifestare. E allora lascio che mi accarezzi la faccia, le braccia e che mi si accoccoli in braccio, avvinghiato come uno scimpanzé, tutte le volte che vuole e ne sente il bisogno. Per fargli capire che ci sono sempre.

9. Lo lascio libero. Ovviamente nei limiti della sua età! Libero di chiedere, capire, vedere, esprimere le sue idee. Di avere i suoi gusti insomma! Perché a me, sinceramente, dà parecchio fastidio che mia mamma, anche adesso che ho quasi quarant'anni e da tutta la vita odio i funghi, mi presenti il risotto con i funghi e si faccia beffe del fatto che dica di odiarlo e ogni volta tenti di convincermi a levarli e mangiare il riso!

10. Non lo allontano dalla natura. Abbiamo la fortuna di vivere in una piccola città dove il verde, anche nelle nostre case, non manca e allora lo lascio girare nel giardino, lo lascio rotolarsi nel fango e saltare nelle pozzanghere, raccogliere le uova e vagare nell'orto, raccogliere i pomodori e dare da mangiare al gatto o di qualsiasi altra cosa si possa fare in ogni stagione. E si sta fuori anche d'inverno. Bardati, ma si sta fuori. Senza timori di alcuna sorta.

11. Gli leggo tante cose. E rispetto i suoi gusti. Ci sono libri che odia e libri che ama. Come me!

12. Gioco con lui. A quello che desidera. Anche se sono giochi da maschi e non sono brava ma cerco di assecondarlo il più possibile!

13. Per lui ho cambiato tutta la mia vita. E sinceramente, da quel che ho modo di sentire e vedere, mica tanti genitori sono disposti a farlo.

14. So che mio figlio non è solo mio. Ma di tutta la famiglia. E so lasciarlo ai nonni o agli zii, senza ansie o patemi d'animo. Perché so che gli farà solo bene e lo aiuterà a crescere meglio.

15. Gli faccio lavare i denti due/tre volte al giorno da quando è nato il primo dentino! Lo so, può sembrare normale. Per lui che non ha nemmeno tre anni non lo è poi tanto. Perché nella mia famiglia abbiamo denti terribili e non voglio che lui patisca quanto abbiamo patito noi!

16. Perché è felice e sereno... Che forse è la cosa più importante!!!

Caspita!
Non pensavo di auto-stimarmi così tanto!!!
Grazie Seavessi!!!

Ps: dopo la pubblicazione, dopo aver commentato il post di Seavessi e aver linkato il mio, mi è venuto in mente un altro motivo per cui sono una buona mamma!
17. Sono la mamma. Per me questo è un punto fondamentale. Non sono l'amica di mio figlio. E come tale pretendo si comporti di conseguenza!

2 commenti:

  1. Capisco il tuo ottavo punto. E mi emoziona pensare agli abbracci di un figlio che riescono ad arrivare anche là dove non abbiamo fatto passare nessun altro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, anch'io mi emoziono molto al pensiero... e mi chiedo perché non l'ho fatto accadere prima!!!

      Elimina