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martedì 3 luglio 2012

Catastrofismo, 2^ parte

Marito è sempre più felice di andare alla festa di compleanno del figlio del proprio cugino.
Ieri sera, nella prosecuzione delle sue tombognate sulla portata catastrofica dell'evento e nella prosecuzione del lancio dei suoi anatemi e delle sue gufate, ha esplorato lande sino ad allora completamente selvagge.

Salotto, tarda serata. Marito è intento a piegare calzini, io e PP guardiamo Rapunzel e l'intreccio della torre.
All'improvviso marito chiede: "E quando mangiamo?"
Io: "Appena fatto il bagno a PP, cioè fra un quarto d'ora. E' già tutto pronto. Basta passare un secondo il piatto nel microonde."
Marito: "No! Io dicevo sabato!"
Io: "In che senso, scusa?"
Marito: "Se andiamo alla festa alle cinque, finiremo più o meno alle otto. Anche dopo. Ciò significa che d'ora che siamo a casa sono le dieci se non più tardi, visto che dobbiamo lasciare i miei a casa loro... Quando mangiamo?!?"
Io: "Perché? Tu pensi di mangiare a festa finita? Ci offriranno qualcosa da mangiare là, no?!? Quindi il problema non si pone..."
Marito (in un tripudio di calzini svolazzanti): "Làààà?!? Ma sei matta?!?"
Io: "..."
Marito: "Io là non mangio niente! Sicuro come l'oro che finisco al pronto soccorso!"
Io: "Magari..."
...
Sarà una luuuuuunghisssssiiiiima settimana!

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